Nuovo Passaporto delle Piante: cos’è e a cosa serve
Il passaporto delle piante, anche conosciuto con il nome di passaporto fitosanitario, è un’etichetta che viene apposta sulle piante o su altri prodotti vegetali in conformità a quanto contenuto nella norma europea 2016/2031/EU (PHR) entrata in vigore il 14 dicembre 2019. Tale etichetta, che deve essere facilmente leggibile e distinguibile da altre utilizzate sui prodotti vegetali, deve essere apposta su tutte le piante che circolano all’interno dell’Unione Europea e serve a certificare che il prodotto rispetti una serie di condizioni indispensabili.
Innanzitutto il passaporto assicura che la pianta sia priva di organismi nocivi da quarantena e prioritari e che rispetti le normative degli organismi regolamentati non da quarantena. In seconda battuta il passaporto è essenziale per dimostrare che i prodotti vegetali da impianto siano privi di organismi regolamentati non da quarantena e che invece, in presenza di organismi da quarantena rilevanti anche solo temporaneamente per l’Unione Europea, questi vengano eradicati attenendosi alle linee guida delle autorità competenti. Ma a quali piante nello specifico è indirizzato questo passaporto? Devono riportare l’etichetta le piante destinate alla piantagione, alcune tipologie di sementi e le piante che devono essere movimentate in specifiche regioni geografiche.
Come leggere il passaporto delle piante?
Una volta fornita la definizione di passaporto delle piante è necessario evidenziare quali siano i dati che esso deve riportare in etichetta e come leggerli e comprenderli. Come già detto il passaporto si presenta come un’etichetta da apporre sulla pianta o sul prodotto vegetale di facile lettura e in materiale resistente. Nella parte in alto a sinistra del passaporto è presente la bandiera dell’Unione Europea, che può essere stampata a colori o in bianco e nero, mentre nella parte in alto a destra si trova la dicitura “Plant Passport”.
La parte sottostante dell’etichetta vede invece la presenza di quattro lettere, A, B, C e D, che vengono utilizzate per riportare specifiche informazioni relative al prodotto. La lettera A ad esempio indica il nome botanico della specie in questione, seguita dalla lettera B che indica rispettivamente il codice ISO del paese di produzione e, separato da un trattino, un numero a nove cifre che è il numero di registrazione fitosanitaria.
C’è poi la lettera C relativa al codice di rintracciabilità del prodotto, il quale può comparire in etichetta sotto forma di chip, codice QR o un’altra tipologia di supporto. L’ultima lettera è infine la D che indica il codice ISO del paese di produzione o di origine.
Sistemi di Etichettatura per Piante
Per la stampa del passaporto delle piante è possibile ricorrere a diversi sistemi di etichettatura all’avanguardia e in grado di garantire dei risultati di alta qualità. Le Etichettatrici proposte da Sisma rispondono alla perfezione alle esigenze delle aziende alla ricerca di sistemi di etichettatura moderni e performanti e assicurano il pieno rispetto delle normative vigenti.
Tra i prodotti offerti da Sisma figurano le stampanti da banco come la serie XLP 50X, sistemi che permettono la stampa di un volume medio di etichette da 4 o 6 pollici attraverso il trasferimento termico. Sono invece indicate per volumi di etichette più elevate le etichettatrici da tavolo della serie 64 come 64-0X con quattro diverse larghezze di stampa da selezionare in base alle proprie esigenze.
Per far fronte alla sempre crescente richiesta di etichette dotate di tecnologia RFID, Sisma offre alle aziende anche l’etichettatrice RFID 64-0X che permette appunto la stampa di etichette compatibili con i lettori RFID-UHF. Un modello che infine, oltre ad offrire risultati di alta qualità è anche impiegabile in diversi settori, è l’etichettatrice XTP 804, ideale per l’utilizzo con diversi materiali e spessori grazie alla tecnologia a trasferimento termico di cui è dotata.