Rinnovare il Parco Macchine nel 2021: offerte e agevolazioni
Un mercato sempre più competitivo, emergenze sanitarie come il Covid-19 e un panorama tecnologico in continua espansione e mutamento hanno reso necessario, da parte delle aziende del settore produttivo, un rapido adattamento. Questo cambiamento altro non è che la cosiddetta Industria 4.0, termine coniato in occasione della Fiera di Hannover del 2011 e utilizzato per indicare la quarta rivoluzione industriale che sta interessando i nostri tempi. La quarta rivoluzione industriale in particolare si snoda lungo quattro differenti percorsi: l’utilizzo dei dati, l’analisi dei dati al fine di ricavarne un valore, l’interazione tra l’uomo e le macchine e per concludere il passaggio dal mondo digitale a quello reale.
Cos’è il Nuovo Piano per la Transizione 4.0 2021
Il Piano per la Transizione 4.0 2021, che va ad inserirsi nel più ampio contesto del Recovery Fund, in realtà è l’evoluzione dell’iperammortamento Industria 4.0 nato nel 2017. Tale piano si concretizza con un credito di imposta, ovvero un’agevolazione per tutte le aziende del settore produttivo che intendono acquistare dei macchinari, anche definiti beni strumentali 4.0.
Ma come funziona nel dettaglio il Piano per la Transizione verso l’Industria 4.0? Partendo dal presupposto che il credito di imposta si rivolge a tutte le aziende presenti sul territorio nazionale, è importante sottolineare le tempistiche per beneficiarne. Il credito, infatti, viene applicato a tutti quei beni strumentali 4.0 che vengono acquistati dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2021 e consegnati entro e non oltre il 30 giugno 2022; in particolare l’ordine dei beni deve essere accettato dal venditore entro il 31 dicembre 2021 e il pagamento deve avvenire in acconti di almeno il 20% del costo di acquisto.
Inoltre, le agevolazioni fiscali 2021 sono compatibili con altre offerte dei singoli fornitori, come nel caso della Campagna di rottamazione e valutazione dell’usato proposta da SIS.MA. Rinnovare il parco macchine nel 2021 può essere una soluzione conveniente per molti produttori, nonché una necessità sempre più attuale: si prevede che beni strumentali 4.0 sostituiranno gradualmente le tecnologie precedenti. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i requisiti che definiscono un macchinario 4.0.
Beni Strumentali 4.0: i requisiti obbligatori
Affinché i beni strumenti vengano definiti 4.0 è necessario che rispettino alcuni requisiti fondamentali e che tali requisiti vengano dichiarati e dimostrati dall’azienda. L’attestazione viene fatta dal legale che rappresenta l’azienda attraverso una dichiarazione sostitutiva di atto notorio se i beni non superano i 300.000 euro. Se invece i beni superano i 300.000 si rende necessaria una perizia tecnica emessa da un ingegnere o da un perito industriale.
Controllo tramite CNC o PLC per l’automazione
Il primo requisito obbligatorio che i beni strumentali 4.0 devono rispettare è l’essere dotati di un sistema che li controlla e gestisce in modo automatizzato. In genere il controllo avviene tramite CNC (Computer Numerical Control) o PLC (Programmable Logic Controller), ma può avvenire anche per mezzo di computer e sistemi misti CNC e PLC.
Sistema informatico interconnesso
Il secondo requisito richiede che in azienda sia presente un sistema informatico per gestire i dati relativi alla produzione, ovvero che il macchinario sia programmabile dall’utilizzatore. Per estensione inoltre è necessario che il macchinario sia interconnesso con i sistemi di automazione CNC e PLC degli altri dispositivi già in uso.
Gestione integrata del flusso logistico
Come terzo requisito del piano per l’Industria 4.0 è indispensabile che il macchinario sia integrato con il sistema di logistica o la rete di fornitura dell’azienda. Questo risulta particolarmente importante per quei flussi produttivi distribuiti in più centri di lavoro e per le aziende che fanno affidamento su catene di fornitura esterne, nell’ambito della cosiddetta supply chain. Il tutto, infine, si può considerare un ampiamento del secondo requisito, perché strettamente legato alle dinamiche di produzione e approvvigionamento aziendale.
Sistemi intuitivi che favoriscano l’esperienza dell’utente
Il quarto requisito sposta il focus su una questione di importanza strategica, ovvero il rapporto che si viene ad instaurare tra l’uomo, cioè l’utilizzatore, e il macchinario; si tratta in altre parole di sottolineare la necessità di un’esperienza uomo-macchina semplice e intuitiva. In quest’ottica l’utente ha la possibilità di programmare il macchinario e quindi la macchina, potendosi adattare alle esigenze di produttività, diventerebbe parte integrante dell’intero sistema, operatore compreso.
Adesione ad alti standard di sicurezza e igiene
Ultimo requisito della lista, ma non certo per importanza, è la necessità del macchinario di rispettare le norme di sicurezza, salute e igiene più aggiornate. Nello specifico è importante che l’utilizzo dei macchinari avvenga in modo sicuro da parte dell’utente e all’interno di un ambiente controllato. Un esempio è dato dalle cosiddette wearable technologies, dispositivi come le smart band o i key tracker che elevano gli standard aziendali in qualità di moderne tecnologie.