Etichettatura Bevande Alcoliche: sistemi e normative

Quando si pensa all’etichettatura dei prodotti alimentari, tra i quali rientrano per estensione anche le bevande, è raro focalizzarsi sulle bevande alcoliche. In realtà gli alcolici richiedono un’etichettatura specifica esattamente come accade per gli altri liquidi, rientrando in una propria normativa. Tale normativa negli anni ha visto apportare alcune modifiche sostanziali, soprattutto per quanto riguarda gli standard informativi a cui attenersi.  

Ne sono un esempio l’obbligo di categoria, che si basa in genere sulla classificazione in base alla gradazione, la denominazione legale, le materie prime grezze utilizzate per la produzione e per concludere lo zuccheraggio, nella quale rientrano anche gli standard relativi all’utilizzo degli aromi.  

Tutte queste informazioni vanno ad aggiungersi ai dettagli essenziali che devono comparire in etichetta, motivo per cui sempre più aziende hanno deciso di dotarsi di macchinari specifici per l’etichettatura di bevande. Si tratta di macchinari che utilizzano tecnologie moderne, come ad esempio la tecnologia RFID o la stampa termica, per la realizzazione di etichette da banco oppure etichette adesive da applicare al packaging dei prodotti.  

Grazie alle etichette è dunque possibile per i consumatori essere rassicurati sulla qualità del prodotto e conoscerne non solo le informazioni nutrizionali ma anche il processo di produzione. 

 

Etichette Alcolici: cosa dice la normativa 

 

L’etichettatura delle bevande alcoliche è regolata da una normativa specifica, il Regolamento (UE) 2019/787, che viene applicato a partire dal 25 maggio 2021 e comprende delle misure transitorie per tutti quei prodotti che pur non essendo conformi alle disposizioni attuali siano stati realizzati in conformità al vecchio regolamento. Prima abbiamo analizzato a grandi linee quali novità sono state introdotte attraverso questa normativa e tra queste vi è quella relativa allo zuccheraggio, o meglio il livello massimo di zuccheri consentito che può essere presente all’interno delle bevande spiritose; oltre al livello massimo esiste anche un livello minimo, soprattutto per quanto riguarda i liquori.  

Un altro aspetto importante che deve necessariamente comparire in etichetta è la materia prima, nel caso in cui l’alcol etilico o il distillato siano ottenuti esclusivamente a partire da un prodotto di origine agricola. La denominazione legale delle bevande alcoliche è strettamente legata alla definizione stessa, ovvero un alimento destinato al consumo con un titolo alcolometrico del 15% vol. minimo, mentre per quanto riguarda la categoria, quest’ultima fa riferimento a bevande specifiche come il rum o la vodka, così come a produzioni locali. 

 

Sistemi di Etichettatura per Alcolici 

 

I sistemi di etichettatura utilizzati nel settore beverage devono sostanzialmente rispondere a due esigenze: da un lato tener conto del supporto di marcatura e dall’altro la resistenza e la durata della stampa. La maggior parte dei supporti di marcatura per gli alcolici è infatti caratterizzato da una superficie cilindrica, che si tratti di bottiglie in vetro o lattine, ed è necessario che l’etichetta apposta sia in grado di resistere alle aggressioni esterne come la manipolazione del prodotto o l’esposizione ad acqua e a sbalzi di temperatura. 

 La tecnologia a getto di inchiostro risulta essere quella più utilizzata quando si tratta dell’etichettatura di bevande spiritose, mentre la tecnologia laser è più largamente impiegata per i supporti in alluminio. Altrettanto importante è tener conto dei volumi di stampa, perché se i marcatori inkjet sono più indicati per piccoli lotti quelli laser sono invece adatti a lotti di maggiori dimensioni. 

 

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